La ristrutturazione edilizia è un passaggio cruciale per chi desidera migliorare la propria abitazione, aumentarne il valore sul mercato o semplicemente rinnovarne gli spazi per una migliore qualità della vita. Il settore dell’edilizia italiana è attraversato da cambiamenti normativi, nuove semplificazioni e agevolazioni economiche. Termini come edilizia libera o Decreto Salva Casa sono oggi al centro del dibattito e sempre più rilevanti per chi intraprende lavori di ristrutturazione.
✅ Punti chiave:
- Che cos’è: Interventi strutturali o funzionali su immobili esistenti (impianti, tramezzi, pavimenti).
- Permessi: Serve una SCIA o un permesso di costruire, a differenza dell’edilizia libera (piccoli lavori senza autorizzazione).
- Novità 2025:
- Pratiche digitali via SUE.
- Conferma del Bonus Ristrutturazione (50% fino a 96.000 €).
- Obbligo di pagamenti tracciabili e comunicazione ENEA per alcuni lavori.
- Decreto Salva Casa: Sanatoria per piccoli abusi edilizi e procedure semplificate.
- Consiglio: Affidati a un tecnico, richiedi più preventivi, conserva tutta la documentazione.
Indice dei contenuti
- Cos’è la ristrutturazione edilizia
- Le novità per la ristrutturazione edilizia 2025
- Differenze tra edilizia libera e ristrutturazione edilizia
- Quando serve la pratica edilizia? La ristrutturazione vera e propria
- Il Decreto Salva Casa: cosa cambia?
- Come pianificare una ristrutturazione nel 2025
- Perché scegliere Homedeal?
- Domande frequenti
Cos’è la ristrutturazione edilizia
Per ristrutturazione edilizia si intendono tutti quegli interventi che mirano a trasformare un immobile esistente senza alterarne in maniera significativa la volumetria. Sono lavori spesso più complessi della semplice manutenzione ordinaria e possono riguardare:
- Rifacimento di impianti elettrici o idraulici
- Sostituzione di pavimentazioni e rivestimenti
- Modifica della distribuzione degli spazi interni
- Rinforzi strutturali o miglioramento sismico
- Ammodernamento estetico o funzionale
Gli interventi di ristrutturazione richiedono generalmente una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) oppure, in casi più complessi, un permesso di costruire.
Le novità per la ristrutturazione edilizia 2025
Nel 2025 la ristrutturazione edilizia si evolve sotto diversi aspetti, sia burocratici che fiscali. Tra i principali cambiamenti:
Digitalizzazione delle pratiche edilizie
Una delle grandi innovazioni è la digitalizzazione dei procedimenti edilizi. Grazie all’introduzione del sistema nazionale SUE digitale (Sportello Unico per l’Edilizia), le pratiche possono ora essere presentate interamente online, riducendo tempi di attesa e semplificando i rapporti con le amministrazioni locali.
Bonus ristrutturazione 2025
Anche per il 2025 è stato confermato il Bonus Ristrutturazione che consente una detrazione del 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000€. La detrazione è ripartita in 10 anni ed è cumulabile con altri bonus, come l’Ecobonus, nei casi in cui gli interventi abbiano anche finalità di risparmio energetico.
Tuttavia, restano alcune limitazioni:
- Obbligo di pagamenti tracciabili
- Comunicazione ENEA obbligatoria per determinati interventi
- Sconto in fattura solo con soggetti convenzionati
Differenze tra edilizia libera e ristrutturazione edilizia
Una delle domande più frequenti tra chi desidera eseguire lavori in casa è: “Devo chiedere un permesso?” La risposta dipende dal tipo di intervento. La legge italiana distingue chiaramente tra edilizia libera e ristrutturazione edilizia, ciascuna con regole, documentazione e vincoli differenti.
Cos’è l’edilizia libera?
L’edilizia libera comprende una serie di interventi di manutenzione ordinaria o installazioni minori che possono essere eseguiti senza necessità di presentare pratiche edilizie. Sono attività che non modificano la struttura dell’edificio, né la sua destinazione d’uso o il volume.Questa categoria è regolamentata dal Glossario dell’Edilizia Libera (DM 2 marzo 2018), che elenca gli interventi realizzabili senza SCIA, CILA o permessi.
Esempi comuni di edilizia libera:
- Tinteggiatura interna o esterna (senza modifiche estetiche alle facciate)
- Sostituzione di sanitari, rubinetterie, piastrelle
- Installazione di pannelli fotovoltaici “plug and play”
- Sostituzione di infissi interni
- Installazione di tende da sole o zanzariere
- Manutenzione dell’impianto elettrico o idraulico
- Arredamento da esterni non ancorato al suolo
- Interventi su impianti tecnologici già esistenti
Nota: Anche se non serve un’autorizzazione formale, è sempre consigliabile conservare la documentazione dei lavori e assicurarsi che l’intervento rientri nel glossario ministeriale. Alcuni Comuni potrebbero avere restrizioni aggiuntive, ad esempio nei centri storici o su immobili vincolati.

Quando serve la pratica edilizia? La ristrutturazione vera e propria
La ristrutturazione edilizia è una categoria più ampia e complessa. Include tutte le modifiche sostanziali all’immobile, ovvero quelle che cambiano la distribuzione interna, la funzione degli ambienti, o addirittura la struttura o sagoma dell’edificio.
Questi interventi richiedono obbligatoriamente una pratica edilizia come SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o, nei casi più complessi, un permesso di costruire. La documentazione deve essere firmata da un tecnico abilitato e approvata dal Comune prima dell’inizio dei lavori.
Esempi comuni di ristrutturazione edilizia
- Demolizione e ricostruzione parziale o totale
- Spostamento o abbattimento di tramezzi
- Ampliamenti volumetrici (es. verande, sottotetti abitabili)
- Sostituzione di impianti con modifiche strutturali
- Creazione di nuovi bagni o cucine
- Cambio di destinazione d’uso (es. da magazzino a ufficio)
- Interventi su parti strutturali (muri portanti, tetto, solaio)
Il Decreto Salva Casa: cosa cambia?
Il Decreto Salva Casa 2024, pienamente operativo nel 2025, è stato pensato per semplificare la regolarizzazione di piccoli abusi edilizi che in passato rendevano difficile vendere o ristrutturare un immobile.
Cosa prevede il decreto?
- Sanatoria per lievi difformità urbanistiche e catastali
- Possibilità di autocertificazione tecnica per piccoli abusi
- Accelerazione dei tempi per il rilascio di attestazioni di conformità
Il decreto si applica a interventi minori, come:
- Spostamenti di porte e tramezzi interni
- Modifiche non rilevanti alla sagoma dell’edificio
- Errori formali in dichiarazioni pregresse
Il Decreto Salva Casa ha già permesso a migliaia di famiglie di regolarizzare immobili che altrimenti sarebbero stati invendibili.
Nota: Guarda anche Quanto costa ristrutturare casa e Bonus Ristrutturazione per altre informazioni.
Come pianificare una ristrutturazione nel 2025
Una pianificazione attenta è fondamentale per affrontare una ristrutturazione edilizia nel 2025. Ecco gli step consigliati:
- Verifica urbanistica locale: consulta il regolamento edilizio del tuo Comune.
- Progetto tecnico: affida l’intervento a un architetto o geometra abilitato.
- Preventivi a confronto: richiedi almeno 3 preventivi da imprese diverse.
- Controlla i bonus disponibili: verifica le detrazioni fiscali a cui hai diritto.
Documentazione completa: assicurati di avere tutte le autorizzazioni richieste.
Nota: per una panoramica completa sulle ristrutturazioni, visita la nostra pagina principale dedicata alle ristrutturazione per la casa.
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Domande frequenti
La ristrutturazione implica modifiche strutturali o rilevanti, mentre la manutenzione straordinaria riguarda lavori meno invasivi.
No, solo quelli minori e regolarizzabili. Abusi gravi restano soggetti a demolizione o sanzione.
Dipende dal tipo di intervento. Per modifiche interne senza alterazione strutturale, basta la SCIA. Per ampliamenti o modifiche esterne serve un permesso di costruire.